In passato, l’approccio verso la natura era ben diverso da quello attuale e le persone traevano numerosi benefici da questo rapporto.
L’antica popolazione abruzzese vedeva la natura come una madre che sa perfettamente come prendersi cura dei suoi figli.
Dalla natura, i nostri antenati ricavavano anche i farmaci, tanto che fu coniata l’espressione “farmacia del buon Dio”.
Per esempio, si preparava un infuso di rosmarino e vino fermentato per purificare le gengive oppure si somministrava il succo delle viole come purgante. Dai fiori di sambuco, dai finocchi e dalla salvia, si otteneva un distillato per lenire il dolore agli occhi, mentre per il mal d’orecchio si utilizzava succo di zucca unito a olio.
Le piaghe venivano curate con una farina ricavata dalle fave, mentre gli arrossamenti si lenivano con un unguento di olio d’oliva.
Il sanguinamento del naso si bloccava con il succo di ciclamino e il singhiozzo si calmava con uno sciroppo di papaveri e orzo.
Insomma, l’uomo era davvero in perfetta sintonia con la natura.
In realtà, questo vale ancora oggi in molte aree dell’Abruzzo.
Nella Tisaneria del nostro albergo diffuso, per esempio, alcuni di questi ingredienti naturali vengono utilizzati ancora oggi per preparare deliziosi infusi.
Vi aspettiamo a Sextantio!