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Sarebbe auspicabile immaginare una via costruttiva anche per quelle realtà costituite da un patrimonio storico architettonico “minore” che si fonde senza soluzione di continuità col paesaggio circostante e che
necessiterebbe, più che di misure assistenzialistiche, di discipline normative generatrici di vera economia e riducibili alla tutela integrale del paesaggio con politiche di totale inedificabilità in borghi dove l’abbandono (integrale o sostanziale) non rende obbligatorio il nuovo costruito. Questo patrimonio necessiterebbe inoltre di una puntuale vincolistica, per conservare l’integrità storico\tipologica del costruito e secondariamente permettere attività economiche, di tipo ricettivo o immobiliare, qualora abbiano come premessa la tutela integrale delle architetture locali, permettendo alcune deroghe sulle discipline che regolano l’ospitalità, senza le quali, il suddetto obiettivo di tutela è, di fatto, irraggiungibile.
Per quanto riguarda la progettualità privata, in via sintetica sono menzionate di seguito alcune linee guida a proposito della disciplina di recupero di questo patrimonio storico minore: